10 Motivi per
NON suonare

10 Motivi per non studiare musica *

* Se non capite l'ironia, chiudete subito questa pagina e andate a letto.
Possibilmente non tornate più.** Grazie.


** Anche questa è ironia. Tornate e datemi i vostri soldi.***


*** Questa non è ironia, datemi DAVVERO i vostri soldi.

Oggi scopriamo i 10 motivi per cui NON dovreste assolutamente prendere in considerazione studi musicali, sia amatoriali che accademici, e perché non dovreste scegliere una carriera da musicista.


Non c'è niente di meglio di un elenco numerato, quindi cominciamo!


  1. Gli strumenti costano.
    Anche quelli meno costosi vi mettono di fronte ad una spesa minima di 100€, ed in più hanno problemi di ogni sorta: sono poco intonati, devono essere sistemati e settati da un professionista già appena comprati (quindi subito spese extra), sono costruiti male e quindi vi verrà voglia di cambiare strumento dopo poco.
    Inoltre gli strumenti musicali hanno bisogno di una manutenzione ordinaria, sia quelli economici che quelli costosi. Quindi preparate il portafoglio o lasciate perdere subito.
    Se poi vi dovesse
    davvero piacere suonare, preparatevi a spendere migliaia e migliaia di soldi in qualsivoglia valuta in strumentazione varia. Non vi basterà mai. MAI.

  2. Le lezioni di musica non sono a buon mercato.
    Anche qui si parla di una spesa media di 100/150€ al mese.
    Se sarete “fortunati” troverete un insegnante alle prime armi che vi farà un prezzo irrisorio; c'è una grande possibilità che vi insegni le cose male non avendo esperienze didattiche. Vi passerà la voglia in massimo un paio di mesi.

  3. Dovete dedicarci ore extra oltre la lezione.
    Già. Mi spiace dirvelo, ma bisogna studiare anche fuori dall’aula di musica, altrimenti vi sentirete perennemente frustrati e andrete a lezione controvoglia, impreparati e con la coda tra le gambe.
    Non si ottengono risultati suonando una sola volta a settimana, quindi valutate se volete dedicare diverse ore allo studio di uno strumento o del canto oppure se preferite fare altro. Non vi giudico.
    Tenete conto che per diventare esperti dicono ci vogliano almeno 10000 (lo scrivo con le lettere che fa più effetto: DIECIMILA) ore di esercizio. Rileggete il numero di ore, fatevi due conti e pensateci bene.
    Magari vi fa più piacere spendere quel tempo con gli amici o facendo qualche sport all’aria aperta.

  4. Iniziare a suonare è faticoso.
    Molto. Sarete continuamente sottoposti alla tortura uditiva dei vostri stessi errori.
    Inoltre, le mani sono completamente disabituate a quel tipo di movimenti e non risponderanno mai alle vostre richieste, se non dopo ore e ore di allentamento. Dovrete soffrire, chiedetevi se ne vale la pena.

  5. Litigate con i vicini di casa.
    Questo punto valido solo per chi abita in soluzioni abitative di tipo condominiale o simili.
    Sfortunatamente non si può suonare a tutte le ore del giorno, ma se volete farlo negli orari più proibitivi, assicuratevi che i vostri vicini non abbiano un fucile.
    Non piace a voi sentire i vostri errori, figuratevi a loro. E pure se non sbagliate, non è detto che gli faccia piacere sentire le stesse frasi o lo stesso pezzo 3000 volte di fila.

  6. La lettura dello spartito.
    È un parto. Non serve dire altro. Ma anche non leggere gli spartiti ed improvvisare è difficile; non è che ci si sveglia al mattino e come per miracolo si suona. Non esistono miracoli o magie. Bisogna studiare. Tutto. Tanto.

  7. Non è solo pratica, ma anche teoria.
    Prima o poi dovrete scontrarvi con la teoria musicale; insomma, si torna sui libri per poi mettere in pratica. È tutto molto bello, ma è come imparare una lingua nuova, con dei segni strani e con poche persone che la parlano.
    E, diciamoci la verità, forse tra 10 anni sarà più utile sapere il cinese.

  8. Sarete invidiosi degli altri musicisti.
    “Perché quelli ci riescono ed io no?” Questa sarà la domanda che vi porrete per il resto della vostra vita da studente di musica. La costante sensazione di fare schifo e non vedere i risultati che vi aspettate.
    Emotivamente sarete distrutti. Sempre. Il paragone con gli altri vi devasterà.
    Poi passa, ma ci dovrete convivere per un bel po’.

  9. Fare il musicista di professione è difficile.
    Escludiamo dall’equazione le rockstar e affini. I musicisti che riescono a diventare famosi sono in percentuale una minima parte.
    Ma questo non vuol dire che non si possa essere un professionista e riuscire a lavorare con la musica. Avete mille possibilità. Sfortunatamente nessuna di queste contempla la facilità.
    Dovrete: sbattervi per trovare concerti, sbattervi per creare un gruppo, sbattervi per fare le prove, sbattervi per trovare allievi, sbattervi per mantenere quegli allievi, sbattervi per essere pagati, sbattervi per essere pagati bene, sbattervi per rimanere in forma, sbattervi per rimanere aggiornati, sbattervi per fare i concorsi, sbattervi per organizzare eventi, sbattervi per creare progetti, sbattervi con le relazioni sociali, sbattervi per creare qualcosa di bello che spicchi dalla mediocrità, sbattervi nell’essere sempre creativi, sbattervi per il gusto di sbattervi e via discorrendo.

  10. Se vi prende bene, non riuscirete a parlare di altro.
    Vi ricordate le vostre relazioni sociali? Gli amici? Il vostro amore?
    Ecco, vi odieranno tutti perché, se inizierete ad appassionarvi davvero allo studio della musica, diventerete dei rompi cog***ni. Mi dispiace, non c’erano mezzi termini.
    Parlerete solo di musica, del genere che vi piace, dell’ultimo album che avete ascoltato, dello strumento che avete e che sognate e di tutte le sue sfumature, del concerto di cui avete già preso i biglietti un anno prima perché “Non si sa mai…”, del musicista che si è comportato male con voi perché vi ha detto che state correndo, e bla bla bla.
    Diventerete insopportabili agli occhi dei non musicisti.
    No, non affascinanti, mi spiace.
    Se volete parlar bene alle persone per ammaliarle, andate a fare un corso di
    public speaking, non di musica.

    ---

    Articolo e delirio a cura di Emanuele Ruggiero.

    Se ti è piaciuto, CONDIVIDILO!