SUONARE
SENZA SUONARE

Può sembrare una domanda sciocca ma: si può imparare a suonare senza suonare?

Si possono avere gli schemi motori necessari a suonare uno strumento e vedere un miglioramento anche se non si mettono fisicamente le mani sullo strumento?

Scopriamo un interessante esperimento di Alvaro Pascual-Leone!

Tutti sanno che l’esercizio è fondamentale per un musicista: il ripasso dei brani e lo studio della tecnica sono fondamentali per ricordarsi i movimenti da fare ed essere sicuri e rilassati durante i momenti di esibizione (lezioni, concerti, ecc.). È un po’ come andare in palestra: se non ci vai, non vedrai i risultati.

Nonostante questo (sensato) luogo comune, Pascual-Leone mise in atto un meraviglioso esperimento: insegnò una sequenza di note a due gruppi di persone che non avevano mai studiato pianoforte, mostrandogli quali dita muovere e facendogli sentire le note eseguite.


Ma ecco la differenza tra i due gruppi: i membri del primo gruppo, quello che chiameremo dell’«esercizio mentale», dovevano stare seduti di fronte alla tastiera di un pianoforte elettrico per due ore al giorno, per cinque giorni, immaginando sia di suonare sia di ascoltare la sequenza di note.

Si avete capito bene, dovevano solo immaginare di suonare!


Il secondo gruppo, che chiameremo dell’«esercizio fisico», doveva suonare realmente la musica per due ore al giorno, per cinque giorni.


Entrambi i gruppi vennero sottoposti alla mappatura cerebrale prima, durante e dopo l’esperimento. Infine, ad entrambi i gruppi venne chiesto di suonare la sequenza di note, mentre un computer misurava l’accuratezza della loro esecuzione.


Sorpresa! Pascual-Leone verificò che entrambi i gruppi non solo avevano imparato a suonare la sequenza, ma mostravano dei cambiamenti simili nelle mappe cerebrali!

Anche il solo esercizio mentale aveva prodotto i medesimi cambiamenti fisici nel sistema motorio indotti dall’esercizio fisico.


Alla fine del quinto giorno, i cambiamenti nei segnali motori ai muscoli erano gli stessi nei due gruppi, e gli esecutori che si erano esercitati solo con l’immaginazione mostravano un livello di precisione pari a quello rilevato il terzo giorno negli esecutori dell’altro gruppo. Il livello di miglioramento raggiunto in cinque giorni nel primo gruppo era certamente rilevante, pur non essendo paragonabile a quello del secondo gruppo.

Una volta concluso il ciclo di esercizi mentali, al primo gruppo venne concessa una singola seduta di due ore per esercitarsi concretamente, la performance migliorò complessivamente fino al livello raggiunto dal secondo gruppo in cinque giorni.


A quanto pare, visto il successo dell’esperimento, l’esercizio mentale è un modo efficace per prepararsi ad apprendere un’abilità motoria con un esercizio fisico minimo.


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Fonte: Norman Doidge - Il Cervello Infinito